UN PO’ DI STORIA
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L’oratorio, nato come istituzione cattolica ad opera di don Bosco, il “Santo dei giovani”, ai quali dedicò soprattutto la sua attenzione amorevole e sollecita, doveva essere un’occasione preziosa per aggregarli, tenendoli così lontani il più possibile dai pericoli connessi con la loro età. Faceva parte, nelle sue intenzioni, di quel metodo preventivo di educazione, alla cui base stava, complemento necessario, anche se non esclusivo, una continua assistenza.

Questa diventava per don Bosco il mezzo per circondare i giovani di una atmosfera di gioia, nella quale si attendeva lo sbocciare delle loro anime, con la fuga dalla noia, ravvivandone la vita, la spontaneità dello sviluppo e di azione anche nelle pratiche religiose. Con questo spirito son sorti e si sono diffusi nei passati decenni gli oratori nelle nostre parrocchie. Hanno esercitato allora un’azione importante, divenendo in molte situazioni l’unico luogo di ritrovo, di aggregazione, di divertimento e anche di formazione umana e sociale.

Certo i tempi erano meno dispersivi. Non esistevano tutte le attrazioni di oggi, per cui l’oratorio rispondeva sostanzialmente alla realtà giovanile, dal momento che essa era regolata ancora dalla famiglia, dalla vita religiosa della parrocchia. L’ambiente sociale rimaneva, specie nei paesi, ristretto all’ambito territoriale, senza eccessive velleità di evasione, poiché le attività lavorative erano prevalentemente legate all’agricoltura e all’artigianato o tutt’al più al commercio, ma pur sempre di ridotte dimensioni.



NASCITA DEL PRIMO ORATORIO A NOALE
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Così a Noale, negli anni cinquanta, si impose il problema di un ambiente specifico, che accogliesse i giovani e rispondesse alle loro attese di aggregazione, di formazione, e di divertimento. I loro problemi cominciavano a preoccupare: i giovani infatti erano in costante aumento come le loro esigenze, che essi avrebbero dovuto soddisfare altrove, fuori della propria comunità e soprattutto della parrocchia.
 
Uno slancio solidale vide tutta la comunità noalese impegnata a offrire ogni mezzo per la realizzazione dell’oratorio. Le famiglie ci credevano, perciò vi fu una cooperazione generosa, con interventi spontanei di manodopera e grande appoggio morale. Raramente Noale fu così unito con interesse, e entusiasmo, che si tramutarono in una partecipazione attiva e collettiva ai lavori. Uomini e capifamiglia, artigiani e operai prestarono gratuitamente la loro opera. I contadini fornirono carri e buoi per il trasporto di terra, ghiaia, di tutti i mattoni, un carico di cemento e materiali vari. Muratori e manovali si impegnarono nelle ore libere dal loro normale lavoro.
 
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Veramente Noale sentì l’opera come “cosa” sua, convinto che essa fosse utile ai ragazzi e ai giovani. Così l’oratorio, per volere del parroco don Giovanni Basso, appoggiato dai cappellani, dalla popolazione, fu costruito su disegno dell’architetto Antonio Venezian e inaugurato ufficialmente il 9 novembre del 1958 dal vescovo Antonio Mistrorigo.